Fatti illuminare fino a dove non arrivano gli sprechi del guardare nelle ore bagnate di quando le cˇcita ci duoole. Fammi tendere l«orecchio alla tua pancia, fammi ascoltare il ricordo che porta di quando si frantuma il tormento in spese croste dargilla. Vorrei risillabare le parole a spicchi, agrumi che dissetano nell«ansia di prender forma. Quante volte nelle vie d«inverno di una citta nella casa al crepuscolo o nellA solitudine pi¯ denso sotto il suono d`ombra o di campane nella stessa grotta del piacere umano, mi son voluta fermare a cercare l¸terno bene e questo nel cereale, come una storia gialla di piccoli semi ricolmi, ripete via via un numero che di continuo ˇ tenerezza e questa nell`acqua ˇ patria trasparente, campana....